FINE VITA

Dopo la vicenda di Eluana Englaro, “s’impone una normativa sul fine vita affinché non ci sia spazio a decisioni arbitrarie della magistratura. In assenza di legge si possono moltiplicare iniziative in tal senso, aprendo la strada all’eutanasia”. È l’opinione espressa sul Piccolo (Faenza-Modigliana). “La vita è indisponibile. Sempre e in ogni condizione. Occorre ribadirlo perché oggi, purtroppo, non è più scontato – dichiara Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina) –. Non ci dovrebbe essere bisogno di una legge per definire quando una vita esiste. Finché una persona è a questo mondo significa che è viva. E mantiene intatta la sua dignità. Anzi, i più deboli debbono essere i più protetti. Non è una questione di fede, e ci mancherebbe altro. Si tratta di saper cogliere l’essenza umana nella sua totalità e nelle diverse condizioni in cui può venire a trovarsi”. Stefano Fontana, direttore di Vita Nuova (Trieste), parla delle richieste di dimissione di Roberto De Mattei da vicepresidente del Cnr dopo una partecipazione a una trasmissione di Radio Maria e dello stupore che “uno scienziato non possa essere appieno scienziato se pensa che le sorti dell’universo sono nelle mani di Dio”.
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