Mentre i giornali stanno chiudendo il numero il governo Monti si appresta a portare in Parlamento la manovra economica. Giordano Frosini, direttore di Vita (Pistoia), apprezza il cambiamento di stile imposto alla politica dal governo dei tecnici. Tuttavia nella manovra, lamenta Frosini, il principio dellequità è rimasto per molta parte nel mondo dei desideri e delle simpatie popolari; quanto è stato fatto non è ritenuto sufficiente per confutare il detto comune che a pagare sono sostanzialmente sempre gli stessi, i lavoratori dipendenti, i piccoli impresari, coloro che versano in maggiore difficoltà. Chiediamo ai deputati e senatori di fare anche loro dei veri sacrifici. Ci diano lesempio e la cinghia comincino a tirarla loro, reclama Ettore De Faveri, direttore della Valsusa (Susa). Mentre il Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina) riporta la lettera aperta firmata dai direttori di otto quotidiani nazionali e da Francesco Zanotti, presidente Fisc e direttore del Corriere Cesenate al presidente del Consiglio Mario Monti, nella quale si evidenziano i gravissimi riflessi del taglio dei contributi diretti alleditoria. La manovra che il Suo governo ha predisposto denuncia la missiva rischia di assestare un colpo mortale a un centinaio di giornali che attualmente usufruiscono dei contributi diretti alleditoria, con riflessi gravissimi sul pluralismo dellinformazione e sulla stessa democrazia.