Mi ha meravigliato larroganza di chi sembra intelligente, di chi ha studiato tanto, di chi gode ahimè, purtroppo della stima di tante persone. Parlo di Fabio Fazio e di Roberto Saviano, dichiara Agostino Clerici, direttore del Settimanale della diocesi (Como), che continua: I due tribuni avevano lanciato le solite parole del diritto a morire quelle del caso Englaro e della vicenda Welby e il direttore del quotidiano cattolico Marco Tarquinio ha lanciato su Avvenire la campagna Fateli parlare chiedendo spazio per altre storie ma le puntate di Vieni via con me hanno risposto con il silenziatore. Anche Marco Bonatti, direttore della Voce del Popolo (Torino), nel suo editoriale si occupa anche del caso Fazio-Saviano: A proposito di comunicazione poco democratica non si può non parlare del più modesto caso italiano della trasmissione Vieni via con me, per notare come anche qui domini la comunicazione a senso unico. Se il boom di ascolti sembra aver quasi consacrato a novelli maestri del pensiero i due conduttori della trasmissione Vieni via con me, a noi non sfiora neanche lontanamente lidea di dover pendere dalle labbra di costoro, afferma Oronzo Marraffa, caporedattore di Adesso (Castellaneta). A giudizio di Sandro Vigani, direttore di Gente Veneta (Venezia), il programma Fazio-Saviano un merito l’ha avuto. Quello di far capire, suo malgrado, che c’è un’Italia diversa dall’Italia dei salotti televisivi dove giornalisti e scrittori, come novelli oracoli, diffondono il proprio verbo considerando se stessi, senza averne diritto e ragione, la quintessenza della pubblica opinione. Al contrario di Fazio-Saviano, alcuni programmi televisivi, come Porta a porta di Bruno Vespa hanno accolto storie di chi si batte per la vita: È stata una dura presa di coscienza per tanti di noi. Ci siamo sentiti in difficoltà davanti allautentico coraggio con cui mamme, papà, fratelli, zii e cognati custodiscono e amano i loro congiunti spesso prigionieri del loro corpo, sostiene Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina).