Si è spento allalba del 1° novembre, festa dOgnissanti, a Torino mons. Franco Peradotto, per oltre trentanni direttore della Voce del Popolo di Torino e primo presidente, dal 1968 al 1980, della Federazione italiana dei settimanali cattolici (Fisc), della quale fu tra i fondatori. Nato nel 1928 a Cuorgnè (Torino), venne ordinato sacerdote dal card. Fossati nel 1951. È stato rettore del santuario della Consolata fino al 2006, quando venne ospitato al Cottolengo di Torino. Giornalista professionista, scrisse per il quotidiano cattolico LItalia; dal 1968 al 1996 è stato direttore del settimanale diocesano La Voce del Popolo di Torino; ha collaborato tra laltro con Il Nostro Tempo e Famiglia Cristiana. È stato uno dei protagonisti della vita ecclesiale e civile torinese, grazie soprattutto allimpegno diffuso nella conoscenza del Concilio. Nel 2003 è stato insignito del premio Torinese dellanno e nel 2006 ha ricevuto la cittadinanza onoraria del capoluogo piemontese. Il 2 novembre è stato recitato, in memoria di mons. Peradotto, il rosario alla Consolata alle 17.30 e a San Dalmazzo di Cuorgnè alle 20.30. I funerali verranno celebrati il 3 novembre, alle 11, in Duomo dallarcivescovo, card. Severino Poletto.
Un grandissimo senso di riconoscenza verso mons. Peradotto per quello che ha realizzato. Ad esprimerlo è don Giorgio Zucchelli, attuale presidente della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), venuto a conoscenza della morte del sacerdote torinese. Apprendiamo con profondo dolore afferma Zucchelli la scomparsa di mons. Peradotto, che è stato uno dei padri fondatori della nostra Federazione, e non finiremo mai di essergli riconoscenti per questa straordinaria intuizione di realizzare una federazione che è unica nel suo genere. Zucchelli ricorda che, nel 40° della Fisc, mons. Peradotto scrisse un messaggio nel quale auspicava che cresca il patrimonio della Federazione, ossia lamicizia fra i direttori e i redattori, maturata nei momenti faticosi come in quelli lieti, nonché la conoscenza di persone significative, quella possibilità, veramente unica, di scoprire lItalia attraverso le fonti qualificate dei direttori di giornali con cui si condivide non solo il mestiere, ma la passione della vita. Proprio questintuizione, di creare conoscenza e amicizia, è ancora oggi il nostro patrimonio più ricco conclude il presidente della Fisc e leredità che cogliamo da questo grande uomo, che ha fatto di tanti giornali un network che ora gode di una forza notevole.
Certamente tutti abbiamo raccolto con un moto del cuore la notizia della morte allalba di Ognissanti di mons. Peradotto, per oltre trentanni direttore della Voce del Popolo di Torino, tra i fondatori della Fisc nazionale e primo presidente della stessa nostra Federazione. Così Corrado Avagnina, delegato interregionale per Piemonte, Valle dAosta e Liguria della Fisc, commenta la scomparsa del sacerdote. È stato, don Franco, un grande comunicatore ricorda Avagnina , vivendo dal dentro le situazioni sociali ed ecclesiali, cercando di leggerle e di farle capire, cogliendone i significati più profondi e importanti. Mettendovi passione e spendendovi professionalità. Con mons. Carlo Chiavazza, in Piemonte per lungo tempo, è stato un punto di riferimento per la stampa cattolica, unendo un tatto di grande umanità, nellamicizia, nellincoraggiamento, nella condivisione. La Fisc non può che essere grata a don Franco per quanto è stato e per quanto ha fatto sulla frontiera comunicativa. A noi, alle generazioni di direttori e di redatt…