Lattualità politica, con le riforme varate dal governo e quelle in discussione che riguardano il lavoro, resta al centro di molti editoriali. Luigi Lamma, direttore di Notizie (Carpi), nota che anche in un tempo di crisi esistono potenzialità non sfruttate da cogliere, sulla crisi come sfida per il cambiamento abbiamo riflettuto e condiviso che occorre ridare vita a una società civile che in altre epoche ha risposto alla crisi con geniali intuizioni come cooperative, banche, opere sociali, aziende… È la risposta che attendiamo da chi è chiamato in questi giorni a fornire risposte legislative, ma è anche un impegno che va assunto con responsabilità. Da tutti, nessuno escluso. Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia), si sofferma sui valori del lavoro. Tra gli altri, scrive, cè il valore trascendente perché il lavoro, nel suo complesso, è la partecipazione al compimento della creazione, affidata fin da principio alluomo come un dono e come un compito. Luomo che collabora col suo Creatore, elevandosi così al rango della divinità e divenendo lui stesso con-creatore. Una meravigliosa concezione che non teme confronti, da apprendere e tramandare allintera società. Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), si occupa del federalismo, rilevando che dalle indicazioni governative non emerge, fino ad ora, la volontà di proseguire sulla strada del federalismo, anzi, mentre la prospettiva di una riforma in senso federale rimane una priorità per creare spazi di futuro e di sviluppo. Amanzio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio), dedica leditoriale a due realtà da combattere: evasori e spreconi: Levasione è un morbo purulento… lo spreco è una pericolosa china di scivolamento debitorio permanente: procuriamo di combatterli con risolutezza e senso pratico dellonestà, affinché prevalga, accanto allo Stato, la sensibilità positiva e costruttrice del cittadino, fiero di essere considerato un italiano. Per Giuseppe Rabita, direttore di Settegiorni dagli Erei al Golfo (Piazza Armerina), le persone oneste, generose e laboriose, attaccate al senso del dovere, ci sono e sono tante. Su di esse si regge gran parte di quellItalia che funziona, che produce e che non si rassegna al generale sfascio e alla diffusa immoralità. Rabita invita ad additare costoro come esempi, chiedendo meno cannibalismo nel mondo dellinformazione e più senso etico e di responsabilità. Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova), parla dellacquisto dei 90 cacciabombardieri F-35, nei prossimi anni, da parte dellItalia. Il problema afferma Frezza non è solo italiano. Viene il dubbio che non sia la politica a gestire la spesa militare, ma lindustria bellica a indicare le priorità di governo. La Guida (Cuneo) titola: Tagliamo le ali alle armi, diciamo no agli F-35. E informa che, anche a Cuneo, il 25 febbraio ci sarà una manifestazione per dire no agli F-35.