Lelegante Costa Concordia inclinata così sul fianco, immersa a metà nellacqua, la chiglia squarciata dal tremendo impatto, evoca il brusco risveglio da un bellissimo sogno, scrive Gianpiero Moret, direttore dellAzione (Vittorio Veneto), esprimendo tutta la nostra compassione per le vittime, per i feriti, per il terrore e le sofferenze di migliaia di persone. Ma queste stupende navi da crociera prosegue sono anche un simbolo. Sono lespressione più evidente dello scialacquamento al quale ci siamo lasciati andare in questi tempi. La vita a bordo delle crociere è un concentrato di sperpero, di lusso esasperato, di opulenza offerta a piene mani. La crociera non è unesperienza esclusiva riservata a pochi super ricchi. È unillusione di vita da nababbi offerta a gente comune, a prezzi accessibili, che dura un breve tempo. Metafora di un consumismo senza limiti dal quale siamo stati affascinati. La bellissima forma della Costa Concordia, diventata un mostro conturbante, segna, forse, la fine di questa illusione. La grandezza della nave, il suo compito di divertire e di rilassare il passeggero, in una cornice di lusso e di sfarzo, rendono il fatto ancor più impressionante aggiunge il direttore di Settimana (Rovigo), Bruno Cappato e quindi la curiosità rischia di prendere il sopravvento sulla situazione delle persone. Ancora e sempre tutto deve essere analizzato sulla base della persona umana che è valore che supera immensamente la pregevolezza ingegneristica della grande nave. Se non riusciamo a focalizzare sulle persone in quanto tali, ossia sulla loro situazione, rischiamo di creare il film, o di distorcere gli avvenimenti a nostro uso, nel senso che possono diventare funzionali a categorie di nostro interesse come la giustizia e la magistratura, lo scoop sensazionale, il senso del brivido.