NOBEL PER LA PACE ALL’UNIONE EUROPEA

Al centro degli editoriali anche la cerimonia di consegna del premio Nobel per la pace 2012 all’Unione europea, svoltasi a Oslo il 10 dicembre. La Voce del Popolo (Brescia) riprende la nota di Sir Europa a firma di Gianni Borsa, inviato a Bruxelles, in cui si legge tra l’altro: “L’Europa, cantiere aperto sessant’anni or sono, ha più di una ruga, sente il peso di questa complessa stagione, fa i conti con recessione, disoccupazione e instabilità dei conti pubblici; ma, ugualmente, guarda avanti. Di Europa c’è bisogno: è una ‘comunità di valori’ e, allo stesso tempo, uno strumento per produrre quei risultati e benefici che i suoi 500 milioni di cittadini più o meno consapevolmente si attendono”. Il Nuovo Giornale (Piacenza-Bobbio) ricorda che “il Nobel è stato assegnato all’Ue e ai suoi Stati membri che – si legge nella motivazione – ‘per oltre sei decenni hanno contribuito al progresso della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa’. Nel Vecchio Continente proclamato testimonial di pace c’è, però, una frontiera aperta. È quella della vita che ancora non è venuta alla luce e che il progresso della scienza pretende di sottoporre a selezione per fissare chi ha il diritto di nascere e chi no. A vigilare restano i Movimenti per la vita dei Paesi Ue, promotori della campagna ‘Uno di noi’ perché venga inserita nel diritto europeo l’affermazione che ogni essere umano, fin dal concepimento, è titolare di tutti i diritti, a cominciare da quello alla vita”.

 
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