I settimanali Fisc riflettono anche sulle continue notizie di suicidi a causa della crisi, diffuse dai mass media. Ai media sottolinea Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone) tocca un ruolo importante in questo frangente. Tenendo presente che le notizie sui suicidi possono generare effetti dimitazione in persone già inclini ad atti disperati, occorre porsi il problema della loro pubblicazione e della loro enfatizzazione o marcata sottolineatura. Si tratta di assunzione di responsabilità, di sensibile attenzione alle persone, di etica umana e deontologica. Dello stesso avviso è Giuseppe Rabita, direttore di Settegiorni dagli Erei al Golfo (Piazza Armerina), il quale ricorda che esiste un Codice non scritto tra gli operatori della comunicazione che dicono dispirarsi a una corretta deontologia professionale, che ha come fine il bene della società e dellindividuo. In esso una norma da sempre rispettata è stata quella di non dare rilievo alle notizie di suicidi per non ingenerare un meccanismo imitativo e rafforzativo in quei soggetti psicologicamente fragili che hanno avuto talvolta idee suicide. Da Adolfo Putignano, direttore dellOra del Salento (Lecce), linvito ai canali di comunicazione sociale a valorizzare il tanto bene seminato, perché anche da qui passano il rinnovamento e il futuro. In questo momento, evidenzia Amanzio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio), se cade il circuito della solidarietà, anche lintero Paese precipita in un rovinoso qualunquismo, che taglia fuori i poveri… Anche per questo occorre che sia ristabilita la pienezza della moralità pubblica. Secondo Giampiero Moret, direttore dellAzione (Vittorio Veneto), uno degli effetti brutti di questa crisi è di far sparire quel po di senso civico che resta ancora nel Paese. Per Moret, la rabbia, lindignazione sono sentimenti umanissimi, possono anche essere la leva potente per rovesciare situazioni insopportabili, ma solo se guidate dalla ragione e dalla coscienza.