Al centro degli editoriali dei settimanali anche alcuni conflitti in diversi Paesi del mondo. Il Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli) dedica leditoriale alla situazione in Siria, Paese dilaniato da scontri armati che non si dicono esplicitamente guerra civile, ma che lo sono a tutti gli effetti. (…) La voglia di pace espressa dai vescovi, però, sta trovando qualche via nuova, sono fiorite iniziative in alcune zone del Paese, tra cui Homs la città martire, dove è nata Riconciliazione, unassociazione popolare non violenta che dimostra come sia possibile una terza via di transizione pacifica dal regime dittatoriale, alternativa al conflitto armato o a un possibile intervento militare dallesterno. Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), riflette invece sulle notizie provenienti dalla Nigeria che ormai si ripetono con impressionante regolarità, portando il loro messaggio di violenza e di morte. Gli attentati ai cristiani da parte di frange islamiche, in occasione delle celebrazioni domenicali, e le reazioni di alcuni gruppi di cristiani si alimentano a vicenda, di volta in volta. La qualifica dei due aggettivi indicanti lappartenenza religiosa e ladesione alla fede cristiana o islamica sono in qualche modo fuorvianti. Sul campo, a mente lucida, è dato vedere solo violenza e odio. Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), denuncia le persecuzioni patite dai cristiani, in particolare nei Paesi musulmani e in alcuni Stati indiani: massacri in Nigeria, imprigionamenti in Arabia Saudita e Cina, accuse di blasfemia in Pakistan e processi fasulli in Turchia. (
) Cosa chiediamo allOnu, allUe e ai nostri Paesi? Non certo di fare guerre, ma di protestare, dintervenire diplomaticamente, di continuare a privilegiare i diritti umani anziché gli interessi economici nei rapporti con i Paesi persecutori.