Il ministro per le Riforme al Tg2000: Riforma non è per i costituzionalisti ma per i cittadini.
Roma, 28 novembre 2016 Ad anziani e giovani per convincerli a votare Sì direi la stessa cosa: se sono contenti di quello che hanno e come funziona lItalia allora è giusto che votino No per lasciare tutto così comè. Se invece hanno il sogno, il desiderio, laspettativa che le cose possano andare meglio allora è giusto che votino Sì per cambiare e provare ad avere una chance in più per la vita di ciascuno e per unItalia più giusta e semplice. Lo ha detto il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, in unintervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000.
Questa Riforma ha aggiunto la Boschi – non è per i professori di diritto costituzionale, per i politici o gli addetti ai lavori perché cambia profondamente la vita quotidiana degli italiani. I cittadini sono tutti uguali sia che vivano nel Lazio, in Toscana o in Lombardia. Con la Riforma vogliamo rendere tutti più vicini e uguali. Questo è un buon motivo per dire Sì.
Non sono assolutamente preoccupata ha proseguito la Boschi – Abbiamo fatto una bella campagna referendaria in giro per lItalia purtroppo alcuni politici hanno avuto toni esagerati, a volte offensivi. Parlare di serial killer o animali sicuramente non è adatto a un tema importante come la Costituzione. Però ho trovato anche uomini e donne che si sono appassionati a rileggere la Costituzione, ad affrontare dibattiti e a organizzare comitati. E il segno di una vivacità, di una voglia di partecipare, di un amore per le nostre istituzioni, per la Costituzione e la voglia dincidere sul nostro futuro. Trovo che ci sia stato un elemento bello di partecipazione e democrazia che per me resterà un bel ricordo di questa campagna referendaria. Tutti stiamo facendo il conto alla rovescia, mi auguro che vinca il Sì perché almeno questa riforma non sarà mia, del governo o un partito ma di milioni ditaliani che decideranno insieme di riscrivere una nuova pagina del Paese.
La Riforma, ha ribadito la Boschi, elimina la confusione tra Stato e Regioni. Oggi non si capisce dove finiscono le Regioni e dove inizia lo Stato. Questo crea conflittualità e contenziosi tra Stato e Regioni che di fatto bloccano le scelte dei cittadini, dei lavoratori e anche dei nostri sindaci. Lo abbiamo visto in questi giorni con la sentenza della Corte Costituzionale che per una sola Regione, il Veneto, che non era daccordo ha bloccato la riforma della Pubblica Amministrazione che riguarda invece tutto il Paese. Mettiamo fine a questa confusione, chiariamo cosa fa lo Stato e cosa fanno le Regioni. Soprattutto su alcune materie importanti come i principi fondamentali per la salute, come le grandi opere infrastrutturali.
Se vince il Sì ha concluso il ministro Boschi – il giorno dopo si torna a lavorare senza grandi festeggiamenti. Avremo strumenti più efficaci per affrontare tutte le sfide. Se vince il No tutto rimarrà così comè.