Diversi gli spunti dalla cronaca. Si parte dalle difficoltà in cui si dibatte Roma. La Voce dei Berici (Vicenza) riprende un editoriale del direttore del Sir, Domenico Delle Foglie, su Roma: Roma è malata?. Non siamo in grado di rispondere a una domanda così difficile. Ci attribuiremmo un ruolo che è certamente superiore alle nostre capacità di analisi e soprattutto ci esporremmo al facile giudizio di chi giustamente ci ricorderebbe che noi di Roma siamo solo abitanti occasionali e che non siamo nati qui, non la conosciamo bene e soprattutto non conosciamo i romani
Ma da cittadini italiani, nati a Nord e a Sud del Tevere, che riconosciamo in Roma la nostra Capitale, vorremmo che qualcuno responsabilmente ci rispondesse senza falsi pudori, senza sconti emotivi e soprattutto senza alibi antropologici. Walter Lamberti, direttore della Fedeltà (Fossano), sinterroga, invece, sul piano poste: Cosa succederà per i nostri abbonati, che sono la parte maggiore della nostra platea di lettori? Riceveranno il loro quotidiano del mercoledì puntualmente una settimana su due? Il disservizio riguarderà tutti o soltanto coloro che già vivono in aree più periferiche e meno servite? È quantomeno strano che in tempi in cui si cerca di fornire servizi sempre migliori, per tutti, accorciando tempi e spazi, si faccia un passo indietro di questo tipo. Un problema locale per Alessandro Repossi, direttore del Ticino (Pavia), che scrive a partire dallinchiesta sul falso Doc: Il Consorzio Tutela Vini deve tornare a essere un organismo rappresentativo del territorio e dei consumatori. Inoltre non è più possibile che, nel mondo globalizzato in cui viviamo, il comparto vitivinicolo dellOltrepò continui ad essere penalizzato da divisioni e lotte intestine. Fare rete non è solo uno slogan: ormai è una strada obbligata, imposta dai mercati mondiali. LEco del Chisone (Pinerolo) denuncia: Limmobilismo di questo territorio è ormai esso stesso un tassello di questa ripetitiva trama.