Guardare davvero uomini e le donne di oggi: questo è lo scopo del Sinodo sulla famiglia per i giornali Fisc. In un momento di profonda crisi che, al di là delle difficoltà economiche, affonda le proprie radici in un disorientamento antropologico, dove i valori e linvestimento culturale sembrano affondare, noi, come Chiesa, siamo chiamati tutti ad una responsabilità ben precisa, che va oltre il chiacchiericcio patinato, le promesse politiche, il pour parler privo di impegno: tutti, perché ciascuno è soggetto attivo di una società che desideriamo cambiare, ma senza fare il primo passo, osserva Francesca Cipolloni, direttrice di Emmaus (Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia). Secondo Salvatore Coccia, direttore dellAraldo abruzzese (Teramo-Atri), la pace in famiglia richiede sforzi quotidiani poiché la vita di coppia oggi incontra non poche difficoltà, la stessa relazione tra giovane ed adulto è spesso messa in discussione al punto di creare rotture. Allinterno della famiglia stessa la mancanza di lavoro contribuisce al venir meno della pace. Sono tutti contesti nei quali ciascuno di noi è chiamato a dare il suo contributo, a portare materialmente il suo mattone affinché la costruzione poggi su basi solide e non abbia a distruggersi al sorgere della prima avversità. Pierluigi Sini, direttore della Voce del Logudoro (Ozieri) evidenzia: Lassemblea sinodale avrà inoltre il difficile compito di affrontare la questione dei divorziati risposati civilmente e di coloro che sono stati abbandonati. Il Sinodo, anche in questo caso, valuterà la situazione e, superando la mera questione della recezione dei sacramenti o meno, cercherà di dare un segnale forte chiedendo a vescovi e sacerdoti di proporre adeguate azioni pastorali capaci di responsabilizzare i coniugi nei loro impegni di vita matrimoniale. A che cosa serve il Sinodo dei vescovi? Se lo chiedete a gran parte dellinformazione – sostiene Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona) – la risposta la trovate chiara: serve per decidere se dare la comunione, oppure no, ai divorziati risposati. Risposta chiara, ma non vera. Il Sinodo serve anzitutto per conoscere e ascoltare, con partecipazione e amore le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini doggi, dei poveri soprattutto e di coloro che soffrono. A giudizio di Paolo Lomellini, editorialista della Cittadella (Mantova), quale che sia la sintesi che ne uscirà sarà importante, oltre al contenuto di merito, anche il modo e lo stile con cui i cristiani sapranno testimoniare e annunciare i valori della famiglia: lo stile della gioia e della speranza fondate sulla medicina della misericordia, senza cadere nel rischio del giudicare con ciglio severo e cupo. Infatti, rilancia la Guida (Cuneo), Papa Francesco chiede alla Chiesa un atteggiamento inclusivo, che non alzi le barricate del buon tempo antico (O tempora! O mores!). In effetti, dice Vincenzo Finocchio, direttore dellAppennino Camerte (Camerino-San Severino Marche), a partire dellintervento del cardinal Péter Erdö, arcivescovo di Esztergom-Budapest, senza sminuire la verità, essa va proposta ponendosi anche dallangolazione di coloro che più fanno fatica a riconoscerla come tale e a viverla. Per Marco Piras, direttore dellArborense (Oristano), il nostro essere stati famiglia e il nostro diventare famiglia ha bisogno di cammini di guarigione. Da che cosa? Anzitutto da una confusione nei ruoli: la salute e la sanità di un sistema familiare è garantito dalla chiarezza dei ruoli che si giocano allinterno della famiglia. I nodi al pettine, per la decisiva e delicata realtà che si dipana tra le pareti domestiche, sono tanti e seri – osserva Corra…