Al centro degli editoriali anche alcune riflessioni sui 19 nuovi cardinali, che verranno creati durante il Concistoro ordinario pubblico del 22 febbraio. Cinque gli italiani: i curiali Pietro Parolin, Lorenzo Baldisseri, Beniamino Stella, larcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Gualtiero Bassetti, e larcivescovo emerito Loris Francesco Capovilla. Il Nuovo Giornale (Piacenza-Bobbio) prende spunto dai nuovi cardinali per una riflessione sul perché amo la Chiesa. Lamore per la Chiesa – si legge nel testo -, che afferma che le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini doggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore (Gaudium et spes), trova fondamento nella sua vocazione a promuovere luomo, mentre annuncia a tutti gli uomini il Vangelo di Gesù. Elio Bromuri, direttore della Voce (Umbria), porge, invece, gli auguri a monsignor Bassetti. La sua nomina a cardinale, scrive Bromuri, ci spinge a gettare lo sguardo al di là dei nostri confini territoriali ed ecclesiastici. È un processo di allargamento e apertura verso temi e orizzonti vasti quanto è vasto il mondo. (…) Il vescovo di una realtà piccola come Perugia è chiamato a concorrere in prima persona a dire parole decisive e fare scelte importanti per la Chiesa universale, con influssi non indifferenti per la vita degli uomini e delle donne del nostro tempo. Tutto ciò rimanendo nella sede periferica rispetto ai grandi centri di potere finanziario, economico e politico. Ci auguriamo che la porpora di Bassetti possa portare una coloritura più vivace alla verde Umbria.