Non manca lattualità ecclesiale, con alcune riflessioni sui prossimi Papi Santi (Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II) e sulle iniziative delle diocesi. Lo Scudo (Ostuni) racconta, attraverso i ricordi dellarcivescovo, monsignor Domenico Caliandro, la straordinaria esperienza pastorale e umana di Giovanni Paolo II. Ero prete da un anno – ricorda monsignor Caliandro – quando, nellagosto 1972, con un gruppo di confratelli, alcuni non ancora ordinati sacerdoti, raggiungemmo larcidiocesi di Cracovia, dove eravamo stati invitati dallallora cardinale Wojtyla (…). Prima di ritornare in Italia, Wojtyla ci ospitò a pranzo in episcopio. (…) Cincontrammo più volte, dopo, lui Papa, io vescovo. (…) I diversi stili di testimonianza dei due Papi che verranno canonizzati il 27 aprile (Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II) e degli altri Papi che ho conosciuto (Benedetto XVI e Francesco) – conclude larcivescovo – ci indicano un unico cammino, con il cuore e con laffetto, quello di Gesù Cristo. Lorenzo Russo, direttore di Kaire (Ischia), pone in relazione le parole indicate da Papa Francesco come aiuto per la vita matrimoniale permesso, grazie e scusa – con le tre parole che ci lasciò Giovanni Paolo II quando venne a Ischia nel 2002. Ascolta, accogli, ama. Ascoltare vuol dire entrare in silenzio nellaltro (permesso), per farsi dono. Accogliere, vuol dire ricevere e ringraziare (grazie) per ciò che ci viene dato. Amare, vuol dire essere umili e saper quindi chiedere scusa. Il segreto della famiglia è racchiuso in queste parole. Il Corriere Eusebiano (Vercelli) informa che cresce lattesa per larrivo in diocesi dellarcivescovo eletto, monsignor Marco Arnolfo: Resta confermata domenica 11 maggio come data dingresso del successore di padre Masseroni che, nella stessa giornata, riceverà anche lordinazione episcopale. Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia), dedica, infine, leditoriale al vescovo, monsignor Mansueto Bianchi, che ha lasciato la diocesi perché nominato assistente ecclesiastico generale dellAzione Cattolica. Al vescovo che parte – afferma Frosini – dovremmo promettere di continuare, per metterle definitivamente in pratica, le cose buone che ci ha insegnato e di cui ci ha dato lesempio.