Diventa “impresa orante”

“Impresa Orante”, ovvero “Metti al lavoro la preghiera”. Né ingenuità né tantomeno superstizione. Ma un sano realismo nel leggere i segni dei tempi che proprio per questo è capace di aprirsi al trascendente.  È la sfida con cui parte il 20 febbraio da Torino, per iniziativa di alcuni imprenditori, un’esperienza unica nel suo genere, che ha trovato “casa” nell’Opera dei Giuseppini del Murialdo del capoluogo piemontese.
“Visto il tempo in cui ci tocca vivere e le fatiche che sperimentiamo a causa di un’economia confusa e alterata nella sua natura, con gravi ripercussioni sul nostro territorio e nel nostro Paese, e non solo – spiegano i promotori del progetto «Impresa Orante» – abbiamo deciso di giocare la partita tirando fuori una carta inaspettata: la preghiera e, in particolare, la preghiera del rosario recitata nei luoghi di lavoro una volta alla settimana”.
FAR RINASCERE L’ECONOMIA SECONDO NUOVI PARAMETRI. Se il fondatore della Ferrero – piemontese di Alba, nel Cuneese – non faceva mistero della sua devozione alla Madonna, tanto da volere in ogni stabilimento una statua dell’Immacolata come apparve a Lourdes, dal Piemonte arriva ora un appello ai colleghi imprenditori di tutta Italia – e dunque anche piacentini – ad unirsi per creare una vera e propria rete di preghiera pensata ad hoc per il mondo del lavoro.
“Impresa Orante” – sottolineano gli ideatori – è la “proposta/risposta al momento di fatica che il mondo del lavoro sta vivendo da anni a causa di un modello economico che ha perso la sua vocazione autentica ed è mortificato nel suo potenziale perché schiacciato esclusivamente su logiche materiali che stanno mostrando tutto il loro limite”.
Il gruppo di pionieri è composto da imprenditori che, come tutti, faticano in questo contesto storico-economico, ma che desiderano trasformare in opportunità le difficoltà del momento. Ecco perché hanno deciso di provare a cambiare punto di vista, a scommettere anche sulla dimensione intangibile della realtà, attingendo al patrimonio spirituale in cui si riconoscono. “Pregheremo il rosario nei nostri luoghi di lavoro – spiegano – con tutti coloro che vorranno unirsi in questo speciale momento in cui affidiamo a Maria le nostre fatiche e chiediamo, al contempo, aiuto e ispirazione per trovare la forza di attraversare con serenità questo periodo e nuovo slancio e ispirazione per lo sviluppo di un’economia al servizio della persona e della società tutta”.
SCOMMETTERE SUL POTERE DELLA PREGHIERA. La bellezza di “Impresa Orante” è la contemporaneità e la coralità del momento di preghiera  – che viene proposto in un preciso giorno della settimana a tutti gli aderenti all’iniziativa – ma anche l’unione nel pregare per un’unica grande intenzione: far rinascere l’economia secondo nuovi parametri, rendendola mezzo di gratificazione e promozione della dignità dell’uomo. Il logo rimanda infatti, insieme alla grafica dei grani del rosario, all’abbraccio della preghiera. L’auspicio è di coinvolgere più imprenditori di uno stesso territorio, così da poter condividere la preghiera, a turno, nelle rispettive realtà aziendali; una volta al mese si propone inoltre di celebrare la messa.
“È bello vedere la fede calata nella realtà – dice don Danilo Magni, direttore dell’Opera del Murialdo ed assistente spirituale di «Impresa Orante» -. È bello vedere imprenditori che non si arrendono, che sono capaci ancora di scommesse grandi, giocando un po’ fuori dagli schemi soprattutto coniugando spiritualità ed economia con modalità ‘aziendale’ oserei dire!”.
“Scommettere sul potere della preghiera capitanata da Maria per trasformare la realtà, convertire i cuori di chi ha in mano le redini dell’economia, sostenere chi soffre per la mancanza del lavoro e credere in una rinascita è la sfida che ci siamo posti. E speriamo che dopo Torino si diffondano tantissime cellule di «Impresa Orante» in tutta Italia e m…

Condividi