FESTA PER L’ANNIVERSARIO SACERDOTALE, CON LA FAMIGLIA DEL NUOVO TORRAZZO
Con la celebrazione della santa Messa nella chiesa di San Pietro – dove, allora parrocchia, novello sacerdote è stato per 13 anni vicario – ieri pomeriggio don Giorgio Zucchelli ha festeggiato, circondato dalla “famiglia” del nostro settimanale il 50° di ordinazione sacerdotale. Oggi, alle ore 18, invece per festeggiarlo sarà celebrata una nuova Messa a San Pietro nell’ambito della sagra in corso e, domani, alle 11, alla Ss. Trinità dove da neo sacerdote celebrò la sua prima Messa.
Formato nel seminario diocesano, di cui era allora rettore l’indimenticabile mons. Marco Cè poi vescovo e patriarca di Venezia, al pari dei suoi quattro confratelli – don Franco Bianchi, don Giacomo Carniti, don Benedetto Tommaseo e don Lorenzo Vailati – aveva acquisito una preparazione “tagliata sulla misura e le esigenze dei tempi”, si legge su Il nuovo Torrazzo di sabato 28 giugno 1969, nell’articolo di annuncio dell’Ordinazione dei cinque nuovi sacerdoti che si sarebbe tenuta la sera stessa in Cattedrale, per mano dell’allora vescovo Carlo Manziana. Tutti muniti di una “cultura aggiornata e solida, di una carica giovanile piena di fascino e di una competenza teologica rifinita sui manuali del Vaticano II”, peculiarità che conferivano loro “la capacità di cogliere con immediatezza i ‘segni’ dei tempi” e che, per don Giorgio in specifico, è stata fondamentale nel particolare ministero che sta svolgendo da ormai 37 anni: vice e poi direttore del settimanale diocesano.
Laureato in Lettere classiche, è stato insegnante fino al 1996 presso il liceo diocesano Dante Alighieri.
Nel 1982 s’è affiancato a don Michele Bertazzoli, allora direttore de Il nuovo Torrazzo, dedicandosi subito con l’entusiasmo e la vivacità che gli sono connaturali all’attività di giornalista e seguendo – contestualmente alla funzione di cappellano a Ripalta Arpina e di insegnante di Latino e Greco – il corso universitario alla Cattolica, per diplomarsi in Giornalismo. E diventando, il 2 settembre 1989, il sesto direttore del settimanale diocesano: “non senza un po’ di preoccupazione”, scriveva nel suo primo editoriale, nell’auspicare di meritarsi la stima e la fiducia in lui riposta dal vescovo Libero Tresoldi. E, per come ha poi trasformato il giornale, nell’attuale formato tabloid e grafica – unitamente alle molteplici e apprezzatissime iniziative editoriali – ha sicuramente onorato l’impegno. Che quanto alla linea, come ha promesso nel medesimo fondino d’esordio, è “in continuità” con quella indicata – “con un’intuizione in quegli anni rara” – dall’allora vescovo di Crema mons. Giuseppe Piazzi al direttore don Giuseppe Facchi: “Fanne un giornale cittadino”. Linea confermata dai vescovi successivi fino a oggi e che don Giorgio ha declinato, rendendo Il nuovo Torrazzo – che s’è via via arricchito di giovani collaboratori – “specchio” dell’intero territorio cremasco, pur con “un suo ‘punto di vista’, perché fatto da cristiani che la realtà l’interpretano dall’angolatura evangelica”.
Esuberante di carattere e capace di una scrittura brillante – e anche… graffiante – saldamente ancorato alla preparazione culturale e professionale, fermamente convinto delle sue idee, non è stato scevro, in questi lunghi anni di direzione, da incomprensioni e critiche in qualche caso piuttosto dure. Che egli ha accettato per la consapevolezza che, al di là di quel che può sembrare, a guidarlo è l’intenzione “di porsi in sereno e intelligente dialogo con tutti: amministratori e politici, sacerdoti e laici, forze sociali e culturali”.
La missione di giornalista non è sempre facile. Anzi, spesso è dura e pesante. Esercitarla con il sorriso, però, aiuta tanto. Ecco, tra le tante cose che don Giorgio ci ha insegnato e trasmesso di questo mestiere, c’è anche un “segreto”: l’allegria. A lui non è mai mancata! Un’allegria ottimistica quella di don Giorgio: le sue battute riempiono la redazione e fanno superare e affrontare meglio anche i momenti più stressanti.
Con il sorriso il direttore sa spingerci a dare del nostro meglio, a tentare pure cose che magari ci spaventano. Sa darci la carica, sa ricaricarci. Una battuta, una risata e si riparte: via, per un altro articolo, per una nuova intervista, per un’inchiesta…
Sorriso e battute non significano banalità. Don Giorgio a tanti di noi ha trasmesso innanzitutto la passione per il giornalismo e, anzi, continua a trasmetterla. Ma lo fa lasciando a ognuno il suo spazio, la sua inventiva, il suo stile. Lo fa portando ottimismo, fiducia, allegria. E così raccontiamo la vita della nostra gente, delle nostre comunità, di tanti volti che altrimenti non avrebbero voce. Ce la mettiamo tutta, perché così ci insegna don Giorgio. Nel suo essere prete da 50 anni c’è tutta la passione di chi ha amore per questa Chiesa, per il suo popolo, per chi tante volte si sente escluso. Il Torrazzo, allora, come una grande comunità aperta a tutti, che sa andare in ogni periferia per dire che sì, ci sono e ci saranno sempre momenti belli e momenti brutti, ma la vita rimane un’avventura da vivere fino in fondo. Noi, con don Giorgio a indicare la rotta, lo facciamo dalla redazione di un giornale che vuol essere amico di tutti. E lo facciamo con un sorriso. Stimato anche dai colleghi direttori a livello nazionale, è stato eletto nel gennaio 2005 presidente della Fisc-Federazione italiana settimanali cattolici, alla quale – nel corso dei due mandati triennali – ha dato un grande impulso e risonanza anche sull’altra stampa. Ricopre anche il ruolo di presidente dell’Uspi, l’Unione periodica stampa italiana che associa 3mila testate periodiche.
Da dodici anni presiede inoltre la Fondazione “Carlo Manziana” Scuola diocesana “Dante Alighieri”; ed è da alcuni mesi assistente ecclesiastico dell’Agesc-Associazione genitori scuole cattoliche e presidente della Fidae Lombardia, la federazione di scuole cattoliche primarie e secondarie. Una vita intensa, spesa in un ambito ministeriale particolarmente complesso e impegnativo, che non sembra però lasciare troppi segni del tempo sull’indomito temperamento di quel don Giorgio che nel tardo pomeriggio del 28 giugno 1969, al centro della Cattedrale ha ricevuto il sacramento dell’Ordine che l’ha costituito sacerdos in aeternum. La grande famiglia de Il Nuovo Torrazzo e di radio antenna 5 si unisce alla festa e augura al direttore di proseguire sempre con lo stesso entusiasmo.