CONSIGLIO NAZIONALE STRAORDINARIO

GIORNALI CATTOLICI: La Fisc nel 50esimo lavora per affrontare il futuro
Ripartire sempre, ogni giorno daccapo
Con l’entusiasmo dei padri fondatori
Nelle intenzioni voleva essere una scossa. E forse una scossa lo è stato davvero il consiglio nazionale straordinario convocato a Cesena, nella sede della Technogym, giovedì della scorsa settimana. Un centinaio le presenze da tutta Italia, anche dalla Sicilia e dalla Sardegna, per ragionare assieme sul futuro dell’editoria e in particolare dei giornali aderenti alla Fisc, la Federazione italiana settimanali cattolici che conta 192 aderenti.
Per un giorno Cesena è stata la capitale del giornalismo, vista anche la contemporanea presenza dell’Ordine nazionale che ha portato in città oltre 700 tra studenti e docenti in rappresentanza di una sessantina di istituti da tutta la penisola per la giornata finale del Concorso “Fare il giornale nelle scuole” cui hanno partecipato 500 sedi, dalle elementari ai licei.
Ma torniamo alla giornata organizzata dalla Fisc. Se Nerio Alessandri, ci si è detti, dal garage di casa è riuscito a diventare leader assoluto del suo settore e ha fatto nascere una nuova “filosofia” di vita, il wellness, perché anche noi non possiamo uscire dalla crisi che attanaglia la carta stampata? Allora mettiamoci in discussione e cerchiamo di trovare, magari assieme, delle soluzioni da mettere in campo.
E’ esattamente quanto ha auspicato don Ivan Maffeis, il portavoce della Conferenza episcopale italiana, nonché sottosegretario e direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali. “Mettiamoci attorno a un tavolo e ragioniamo assieme”. Un invito suonato come un appello a unire le forze perché la Chiesa rischia l’afonia senza i suoi mass media e anche senza i giornali delle Diocesi.
Franco, schietto e molto serrato il confronto tra direttori e amministratori, senza nascondersi nulla, animato solo dal desiderio di poter trovare qualche via d’uscita, anche dopo le provocazioni di Massimiliano Padula e di Riccardo Bonacina di cui scriviamo in pagina. Ma la scossa, come accennavo, è arrivata dal village della Technogym. Un’opera che stupisce e incanta chi la vede per la prima volta, soprattutto chi si avvicina senza pregiudizi, animato dalla volontà di apprendere, di confrontarsi, di ripartire ogni giorno daccapo.
Questo era l’intento, questo è quanto si è realizzato, visti anche i commenti giunti nei giorni successivi. “Confrontarsi sempre con chi sa più di te – si legge nel libro di Nerio Alessandri “Nati per muoverci” in cui racconta la sua storia e quella dell’azienda da lui fondata – è scomodo, è vero, perché devi uscire dal tuo seminato e darti da fare, ma solo così migliori, cerchi di costruirti le opportunità anziché subire gli eventi”. Un modo di porsi davanti alla realtà da cui c’è solo da imparare, proprio come hanno fatto i direttori e gli amministratori dei giornali Fisc, per un giorno in fabbrica, a rimettere mano alle ragioni di una presenza che ha solo bisogno di trovare nuove strade e nuovi stimoli per affrontare le tante sfide del momento. Un cammino iniziato che va portato avanti, con l’immutato entusiasmo dei nostri padri fondatori di cinquant’anni fa.
Francesco Zanotti
 
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