INTERVISTA A MARIA ROMANA DE GASPERI

Domenica a Soul, alle ore 12.15 e 20.30 su Tv2000, Maria Romana De Gasperi, primogenita del grande statista, primo Presidente del Consiglio, fondatore della DC, padre dell’Europa e della Costituzione, per la Chiesa “servo di Dio. Prima delle quattro figlie amatissime, sempre a fianco del padre nella sua attività istituzionale e da sempre saggista, valorizzatrice del suo nome e di suoi ideali, presidente della Fondazione che da lui prende il nome. Una donna decisa e libera, aperta, attentissima a quel che si muove nel campo delle idee politiche e sociali e capace di giudicarle.
 
Dovesse definire lei suo papà cosa direbbe?
 
Un intelligente uomo onesto.
 
Cosa significa una vita di testimonianza?
 
Non è sempre facile, all’inizio non pensavo di scrivere per farne qualcosa, volevo solo mettere da parte i ricordi. Ma dopo il funerale di papà a Roma sono rientrata in montagna, cominciando a scrivere precipitosamente su fogli e quaderni quel che dagli ultimi giorni, a ritroso, mi veniva alla mente.
 
Lei ha citato la montagna, terra dell’anima oltrechè natia del papà e di voi figlie. Era un montanaro anche di carattere, De Gasperi?
 
Direi coraggioso, tenace, pieno di speranza e voglia di arrivare. Sono le attitudini certamente di un montanaro, di uno che ama camminare e arrivare in cima. Lui faceva anche scalate con le corde, sapeva affrontare anche i momenti difficili e pericolosi.
 
 
Suo papà si diceva prima cattolico, poi trentino, poi italiano. Oggi, e non soltanto i politici, spesso ci si vergogna di dirsi cattolici. E’ rischioso, o è scomodo?
 
Nemmeno ai tempi di mio padre era tanto facile. In realtà lui aveva vissuto i primi anni della sua vita politica a Vienna, e aveva dovuto farsi strada anche lì: alla Camera di Vienna oggi c’è ancora scritto al posto dove sedeva  il suo nome, e si vede il piccolissimo spicchio a cui apparteneva, in d questa grande camera dove erano rappresentati tutti i popoli del centro europeo, e dell’Europa. Penso che anche lì non sia stato facile portare avanti le proprie idee e alzare la voce, pur essendo rappresentante di un piccolissimo paese, per di più povero, come allora il Trentino.
 
E’ vero che durante molte sedute del Governo suo papà scriveva preghiere su pezzi di carta, biglietti, relative ai problemi che stava affrontando?
 
Papà scriveva sempre frasi, ricordi, preghiere, brani della Bibbia. Lo aiutavano a fare memo0ria e reggere alle situazioni, affrontarle dal verso giusto.  .
 
Un cattolico che ha detto di no al Papa, per essere fedele alla sua coscienza. Non deve essere stato un momento facile.
 
È stato un momento molto difficile, anche perché no diceva No al papa ,ma a tutto un determinato ambiente, diciamo cattolico, di estrema destra che voleva che lui facesse un’alleanza con una parte  politica che allora non voleva accettare: il Movimento Sociale, i Monarchici. Aveva combattuto per la libertà e per la Repubblica.
 
Lei si è chiesta, chissà quante volte, cosa avrebbe fatto suo padre, nel caso di leggi che avessero contrastato con i suoi ideali? È un tema molto attuale, penso a leggi sulla famiglia, sulle povertà che contrastano con la sua struttura  di cristiano.
 
Certo, me lo chiedo sempre. Avrebbe combattuto. Ma credo che sarebbe stato molto difficile, con la presenza di mio padre, portare avanti leggi così negative per l’uomo.
 
Tutti le chiedono e le hanno chiesto chi ha raccolto l’eredità di suo padre, e ha …

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