Consegnare la posta a giorni alterni significherebbe la morte quasi certa dei giornali quotidiani e settimanali che basano il loro rapporto con gli abbonati sulla puntualità del recapito domiciliare. Ne è convinto Francesco Zanotti, presidente della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), che in una lettera allAutorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) esprime totale contrarietà allipotesi avanzata dallAgcom nella sua Consultazione pubblica sullattuazione di un modello di recapito a giorni alterni degli invii postali rientranti nel servizio universale, chiedendo unaudizione. Il recapito postale, già oggi, viene realizzato ampiamente a singhiozzo – denuncia Zanotti -, come dimostrano le continue rimostranze che giungono sul tavolo di questa Presidenza da parte dei nostri associati. Non osiamo pensare cosa potrà accadere e cosa ci dovremo attendere se il recapito dovesse diventare per legge a giorni alterni. Lo scenario è di una morte quasi certa dei giornali quotidiani e settimanali, spediti via posta, tra i quali vi sono Avvenire e i 190 periodici diocesani aderenti alla Federazione. Da non trascurare – aggiunge Zanotti – anche la gestione del risparmio da parte di Poste Italiane nei riguardi dei nostri abbonati-lettori. A nostro avviso anche questo andrebbe considerato nella redditività dei servizi.
Il documento dellAgcom ritiene che limpatto sulla fruizione del servizio di recapito dei quotidiani sia trascurabile se confrontato con le esigenze di sostenibilità del servizio universale perseguite attraverso lintroduzione del modello di recapito a giorni alterni. Affermazione che suscita stupore nella Fisc. Scrivere trascurabile quando si tratta di un servizio ai cittadini – rimarca il suo presidente – risulta abbastanza ardito. Bisognerebbe chiederlo ai cittadini coinvolti se è un fatto trascurabile. Inoltre, il sistema proposto creerebbe una discriminazione fra i cittadini, con violazione di quanto affermato dalla Costituzione repubblicana: quelli di serie A, con il recapito postale tutti i giorni, e quelli di serie B, con il recapito postale a giorni alterni. E se lAgcom fa rientrare in questa categoria solo il 20% della popolazione nazionale (ovvero 12 milioni di italiani, con una stima che per la Federazione è ottimista, frutto di cautele proposte nel documento), costoro, sottolinea la Fisc, già soffrono diversi altri disagi, vista lubicazione in territori con bassa densità abitativa e più dispersi. Territori – conclude Zanotti – nei quali i nostri giornali associati sono diffusi e distribuiti, tenuto conto che tanti di essi da oltre un secolo accompagnano la vita di svariate comunità locali del nostro Paese, spesso molto piccole ma non per questo meno italiane e meno da servire.
Fonte Sir: www.agensir.it
(Giovedì 23 aprile 2015)