ATTUALITA’ ECCLESIALE

 Non manca l’attualità ecclesiale. La Valsusa (Susa) ospita le parole del Papa a Pasqua: “Il mondo propone di imporsi a tutti costi, di competere, di farsi valere… Ma i cristiani, per la grazia di Cristo morto e risorto, sono i germogli di un’altra umanità, nella quale cerchiamo di vivere al servizio gli uni degli altri, di non essere arroganti ma disponibili e rispettosi”. Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia), osserva: “Pasqua è tempo tipico di riflessione e di cambiamento per tutto ciò che porta il nome di cristiano, perché una pasqua che lascia il tempo che trova è una grazia buttata via, un richiamo inascoltato, un invito mortificato dalla pigrizia e dal quieto vivere. Pressappoco come quelli che, nella confessione sacramentale, non sanno dire altro che hanno gli stessi peccati di sempre. Il disimpegno eretto a sistema, l’immobilità consacrata dal tempo, la mediocrità divenuta norma di vita. Pasqua è per definizione l’inizio del mondo nuovo, quello personale e quello ecclesiale”. Ricordando il gesto del vescovo di Padova, che il Giovedì Santo ha lavato i piedi a dodici profughi, Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova), afferma: “Che fuggano dal terrorismo, dalla fame, dalla mancanza di futuro per i loro figli, fa poca differenza. Serve un’accoglienza saggia e responsabile, ha ricordato ancora il vescovo, capace di coniugare diritti e doveri. Ma accoglienza, non chiusura egoistica: certo, le cause sono “globali” e le forze in campo ben più “grandi di noi”, ma questo non ci esime dalle nostre responsabilità. Come singoli e come comunità, con i nostri gesti ma anche con le parole che usiamo, possiamo essere parte – piccola magari, ma mai insignificante – della soluzione, o parte del problema. Alla fine, sta a noi decidere”. Il Corriere Eusebiano (Vercelli) ricorda che l’arcivescovo Marco Arnolfo per la prima volta ha presieduto i riti pasquali, sottolineando un aspetto fondamentale di Vercelli: “Una città fraterna e orante”.
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