Domani, alle 11.30 (in replica alle 20.30), il noto attore e conduttore televisivo Flavio Insinna si racconta a SOUL su Tv2000 (canale 28 del digitale terrestre, 140 di Sky, in streaming su www.tv2000.it). A colloquio con Monica Mondo, Insinna parla di sé, del suo carattere, della sua famiglia.
In trenta minuti ripercorre le tappe più importanti della sua vita e della sua carriera ricordando il maestro Gigi Proietti (E come se mi avesse insegnato a giocare a pallone Pelé, difficile trovarne un altro uguale) e gli insegnamenti ricevuti dal padre. Era un medico racconta e curava i poveri senza preoccuparsi della carriera. Mi diceva sempre: il paziente è come un bambino, oltre alle medicine ci vuole un sorriso. Io vado sul palco per quel sorriso.
Del successo riscontrato negli ultimi anni tra il pubblico del piccolo e del grande schermo, Insinna dice: E un participio passato, non mi interessa. Vorrei un giorno avere la forza e quattro spiccioli in banca per andarmene al mare, per mare. Non bisogna essere schiavi del successo. Bisogna accumulare durante la vita, diceva Hesse, per poi spendere: io vorrei spendere per gli altri, essere felice e andarmene allegro.
Tra le sue interpretazioni più apprezzate ci sono quelle nei panni di Don Giovanni Bosco e di Don Pietro Pappagallo, ruoli vissuti non come un lavoro, ma come un viaggio straordinario. Recitiamo gli eroi spiega – perché siamo dei vigliacchi e i santi perché siamo dei peccatori, diceva Edmund Kean. Il sogno dellattore è essere credibile, non probabile. Vai lì sapendo di non essere allaltezza, offrendo tutte le mattine il tuo lavoro nella preghiera al Signore.
A Insinna non piace sbandierare la sua fede. Come nellamore dice – va detto poco e dimostrato molto. Ma a Soul racconta: tutte le sere riavvolgo la mia giornata, come alla moviola, per fare un “tagliandino” notturno e capire a che punto sono con la mia fede, con la passione verso le persone che amo.
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