Locali solo per diffusione. Noi diamo voce a questItalia, ha esordito il presidente della Fisc, Francesco Zanotti, parlando di uninformazione che racconta la vita della gente, delle comunità locali, che parla di una fetta dItalia che spesso rimane oscura, ma esiste, è reale. I nostri – ha precisato – sono giornali che hanno unappartenenza chiara, locali solo per diffusione, perché nessun argomento è escluso. Si tratta, in altri termini, di un reale servizio allinformazione e al pluralismo messo in crisi da unincertezza circa le pur minime risorse messe a disposizione dallo Stato. Eppure, è la posizione della Fisc che Zanotti ha ribadito, le provvidenze alleditoria non sono un regalo di Stato a qualche amico, ma un contributo concreto al pluralismo e alla libertà dinformazione, che peraltro avviene in quasi tutti gli altri Stati europei. Per sottolineare la peculiarità del territorio nel nostro Paese, il sottosegretario alleditoria del precedente governo Monti, Paolo Peluffo, ha utilizzato un paragone geografico: In Italia – ha osservato – ogni 30-40 chilometri il territorio cambia radicalmente. E se, ha aggiunto, la società moderna in termini distituzioni e diritti civili è nata dai giornali, allora la loro sopravvivenza è una questione che interessa la vita della democrazia.
Garantire il pluralismo. Certo, siamo in tempi di vacche magre ed è giusto che lo Stato spenda meno, dal momento che nel passato anche recente vi sono stati sprechi, ma questo non vuol dire non spendere più. Piuttosto, bisogna investire su chi veramente fa informazione e pare, ad avviso di Peluffo, che lattuale governo stia perseguendo questo obiettivo in un momento che è difficile per tutti. La ragione che ispira – non da oggi – il legislatore e il governo a sostenere leditoria di prossimità, locale e non profit – ha rimarcato lattuale sottosegretario alleditoria, Giovanni Legnini – è rintracciabile nellesigenza di garantire il pluralismo dellinformazione. Spegnere queste voci significherebbe menomare gravemente la qualità, oltre che la quantità, dellinformazione e delegare una funzione decisiva per la democrazia ai grandi gruppi.
Le sfide del futuro. Tuttavia, non possiamo avere lo sguardo rivolto indietro perché un atteggiamento conservativo sarebbe destinato alla sconfitta, ha riconosciuto Legnini. Dobbiamo affrontare le sfide del futuro – ha aggiunto – e anche i piccoli quotidiani e periodici sono chiamati a fare un passo in questa direzione. La prospettiva è la rete e già oggi, ha ricorda…