Da domani appuntamento a Chioggia, in occasione dei 100 anni del settimanale diocesano La Scintilla. Il presidente Francesco Zanotti: Per stare sulla rete, dobbiamo essere veloci e sintetici, pur sempre nel rispetto della notizia e della persona. Mentre sulla carta stampata il lettore ci chiede un approfondimento, magari un commento.
Non ci sono nuovi media che scacciano i vecchi, ma gli uni e gli altri vanno valorizzati secondo le loro specifiche caratteristiche. A riflettere su questo doppio binario contribuirà il convegno nazionale della Federazione italiana dei settimanali cattolici (Fisc), che prenderà il via domani a Chioggia e ha per tema Informazione in rete: carta stampata e web. 186 le testate rappresentate dalla Fisc, tra cui Nuova Scintilla, il settimanale della diocesi che ospita il convegno, che festeggia i 100 anni dalla fondazione. Alla vigilia dellappuntamento il Sir ha incontrato Francesco Zanotti, presidente nazionale della Fisc.
Quale messaggio intende dare la Federazione con un nuovo convegno dedicato al digitale?
Vogliamo continuare a interrogarci su questo doppio versante della convivenza tra stampa e rete e sulle sfide che il web pone alla carta stampata. Dovremmo essere inquieti, coltivare quella sana inquietudine che ci rende desti e attenti al mondo in cui viviamo. Il rischio che corriamo, oggi più che mai, è quello di sederci nelle redazioni mentre le notizie ci piovono addosso. La rete, invece, ci chiede con ancora più forza di essere originali. Le notizie si trovano se si sta in mezzo alla gente e, in un momento di risorse scarse, ci è chiesto un supplemento dimpegno.
Daltra parte, proprio Internet favorisce questa pioggia dinformazioni
Non dobbiamo solo selezionare nel mare magnum delle notizie che ci arrivano. Come testate della Chiesa locale abbiamo una nostra originalità, prima di tutto nel territorio in cui ci troviamo, nelle nostre comunità, nelle storie della gente: possiamo raccontare la vita di parrocchie, gruppi, famiglie numerose, difficoltà e dolori vissuti in maniera esemplare. Noi possiamo leggere la realtà anche da un altro punto di vista. E lo possiamo fare pure attraverso la rete.
Quindi, la rete è una risorsa per i giornali del territorio?
Sì, dobbiamo solo evitare il rischio di una velocità che ci renda schiavi. Al contrario, è nostro compito specifico invitare alla riflessione, al ragionamento serio e pacato.
È possibile, a tal fine, coniugare cartaceo e web?
Direi che è doveroso. Penso che si debba lavorare insieme tra cartaceo e web: sono due modalità per raggiungere pubblici diversi, o magari anche il medesimo, ma con approcci differenti. Oggi, per stare sulla rete, dobbiamo essere veloci e sintetici, pur sempre nel rispetto della notizia e della persona. È ciò che ci domanda chi va sui nostri siti. Mentre sulla carta stampata il lettore ci chiede un approfondimento, magari un commento. Inoltre il web ci consente ancora di più di diventare rete: una rete (di giornali del territorio) nella rete (digitale).
Sullutilizzo delle nuove tecnologie già da anni vengono proposte riflessioni: si pensi ai convegni della Chiesa italiana (da Testimoni digitali ad Abitanti digitali, solo per citare i più recenti), ai messaggi del Papa per la Giornata delle comunicazioni sociali, ai precedenti convegni della Fisc (Territorio e Internet, due luoghi da abitare, titolava lincontro di Cesena nel 2011). Quale riscontro si trova a livello di stampa del territorio?