Cosa sta succedendo?. È linterrogativo che accomuna molti editoriali dedicati al maltempo eccezionale di questi giorni, che ha colpito soprattutto Toscana, Lazio e Umbria, causando disastri, con morti e moltissimi danni, legati al dissesto idrogeologico. Limpressione – afferma Bruno Cappato, direttore della Settimana (Adria-Rovigo) – è quella della disgrazia che si somma a disgrazia, perché nello stesso momento siamo al centro di una crisi economica di proporzioni gravissime, da poco un terremoto ha sconvolto lEmilia e parte del Polesine e non è ancora spento il ricordo di altri dissesti e di altri danni con lutti e pianti. Per Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), risulta chiaro che è necessaria una programmazione a lungo termine dinterventi sistematici e globali di tutela e messa in sicurezza del territorio, per una prevenzione che non sia occasionale. Occorre allora chiedere ai politici di mettere allordine del giorno, tra le priorità, anche le tematiche relative alla tutela del territorio; e agli amministratori locali, a partire da quelli regionali, per arrivare a quelli delle Province e dei Comuni, di curare seriamente la manutenzione quotidiana di strade, argini e corsi dacqua grandi e piccoli. Al riguardo Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), sottolinea che i costi per riparare i danni sono tre volte di più di quelli della prevenzione
Spostare i fondi dalle grandi opere a interventi di messa in sicurezza del territorio – come suggerisce lesperto Ermete Realacci – può essere unidea. Chiedere allEuropa deroghe al patto di stabilità per questa priorità italiana è unaltra strada da tentare. Certo è da sprovveduti e da incoscienti continuare a violare lambiente, ben sapendo che poi lavida rapina ci si ritorcerà contro. Da Mario Barbarisi, direttore del Ponte (Avellino), linvito a sperimentare scelte ecosostenibili, nel tentativo di proteggere il territorio e le risorse naturali.