Porta la data del 4 febbraio, festa della Madonna del Fuoco, patrona di Forlì, il primo numero del 2011 del settimanale diocesano Il Momento. Un giornale nuovo, ma che entra nel suo 84° anno di vita. Nuovo perché, da questo numero, è ufficialmente il settimanale dinformazione della diocesi di Forlì-Bertinoro, che lo ha comprato dal precedente editore, la cooperativa La Nuova Agape, ed è stato rinnovato nella grafica e nei contenuti; nuovi pure il direttore e la redazione. Precedentemente, nel forlivese, erano due i periodici cattolici di riferimento: Il Momento e LEco della diocesi di Forlì-Bertinoro che già da qualche tempo ha cessato le pubblicazioni.
Per concorrere al bene comune. Terminata lesperienza dellEco spiega nelleditoriale del numero in uscita il vescovo, mons. Lino Pizzi la diocesi ha avvertito la necessità di un proprio organo di comunicazione, per diffondere il messaggio cristiano e concorrere al bene comune. Per questo ha acquistato il settimanale Il Momento, giornale forlivese dalla lunga storia. Esso, prosegue il vescovo, continuerà a svolgere il compito di formazione e informazione proprio dei settimanali cattolici, fortemente voluto anche da Benedetto XVI. Mentre guardiamo al futuro esorta non dimentichiamo la storia del settimanale, ringraziando la cooperativa La Nuova Agape che lo ha editato e tutti coloro che vi hanno lavorato: il suo fondatore mons. Giuseppe Prati, più noto come don Pippo, don Mario Vasumi, don Francesco Ricci, Riccardo Lanzoni, Alessandro Rondoni e Antonietta Tartagni. Infine laugurio, con le parole di papa Giovanni Paolo II, che Il Momento possa continuare la lunga testimonianza culturale, sociale e religiosa e il prezioso lavoro di informazione e di formazione cristiana.
Uno stile fatto di ascolto e rispetto. Raccontare la vita della gente e dimostrare che anche il bene può far notizia è la sfida del settimanale, fatta propria dal suo direttore, Luciano Sedioli, che nel capoluogo romagnolo cura anche la Libreria del Duomo. Quale sarà il nostro linguaggio? Racconteremo storie afferma , quelle che compongono la vita di tutti i giorni, lo faremo in maniera semplice e comprensibile. Non mancheranno gli articoli di approfondimento, ma solo finalizzati a dilatare la comprensione. La scelta delle notizie, il modo di raccontarle, il peso che avranno nel giornale rispecchieranno i valori a cui ci ispiriamo. Lo stile a cui sispira è riassunto in un passaggio della Gaudium et spes: Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini doggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore. In questo testo del Concilio Vaticano II dichiara è racchiuso lo stile, fatto di ascolto e di rispetto, che deve animare il nostro giornale. E se allinizio di ogni storia ci sta un sogno, quello del neo-direttore è fare de Il Momento un bel sicomoro. Nel Vangelo precisa si racconta che il piccolo Zaccheo, salì su un albero, un sicomoro appunto, per vedere Gesù che passava. Il mio sogno è che Il Momento abbia la funzione di quel sicomoro e permetta a tutti i Zaccheo che lo desiderano, dentro e fuori la Chiesa, di salirvi, per vedere il mondo con uno sguardo più ampio, dinterrogarsi, di non sentirsi giudicati ma invitati a casa.
Un progetto più ampio. Il settimanale diocesano sinserisce in un progetto più ampio di valorizzazione degli strumenti di comunicazione e cultura, per rispondere allammonimento lanciato dalla Caritas in Veritate, e che riprende la Populorum Progressio di Paolo VI: Il mondo soffre per una mancanza di pensier…