I vescovi italiani esprimono tutto il loro rammarico e dolore per i fatti che sono accaduti a Nizza e la propria vicinanza al popolo francese, in modo particolare alla città di Nizza che è vicina a noi di Genova.
È un ulteriore fatto di orrore che rende il mondo intero esterrefatto e che è un grande monito a continuare ad essere vigilanti, anzi ad accrescere la vigilanza comunitaria, dei singoli paesi al proprio interno ma anche tra le diverse nazioni europee.
Una maggiore vigilanza e controllo è possibile verso fenomeni di questa aberrazione, crudeltà ed efferatezza, ma nello stesso tempo non deve crescere la paura nei cuori delle popolazioni e degli Stati, della gente. Perché far crescere in questa paura significa obnubilare, oscurare la ragione e quindi arrivare a comportamenti di sospetto, timore, chiusura e isolamento che certamente non sono nella linea della civiltà e del progresso.
È necessario aumentare la vigilanza e la collaborazione tra gli Stati. Ma nello stesso tempo anche incoraggiarci gli uni gli altri e stare più uniti per fare fronte coraggioso, fiducioso e deciso verso il terrorismo internazionale.
Siamo di fronte ad una miscela esplosiva di ideologia, di follia personale e di odio. Una miscela che esplode in modo impazzito, seppure programmato e strategico, verso i paesi dell’Occidente, verso la nostra Europa e questo ci deve rendere molto più avvertiti circa la consistenza e la vita della nostra cultura occidentale ed europea.
Dobbiamo coltivare di più i valori europei, le radici europee che sono la cultura cristiana che racchiude non una visione confessionale, ma dei valori universali, delle esperienze che sono il distillato dell umanità.
Allora l’Europa deve, insieme ad una sicurezza crescente, alla fiducia e al coraggio, deve però anche rivedere la propria cultura perché non sia ulteriormente svuotata dei valori fondamentali dello spirito e dell’etica, ma al contrario deve recuperare se stessa, questa anima.
Senza questa anima nessuna reazione a questa follia terroristica potrà avere successo, perché non è la forza delle armi o di altri mezzi che potrà superare e vincere questa follia micidiale ma innanzitutto e soprattutto la forza dello spirito, la forza di grandi ideali veri, non fanatici, non fondamentalisti, ma che riempiono il cuore, che aiutano a vivere singole persone, Stati e Nazioni.
Questo è il primo fronte da rafforzare o forse, meglio ancora, da ritrovare. Rinnovo a tutti la nostra vicinanza di vescovi e di pastori. Preghiamo per le vittime, per i loro familiari e per il popolo francese.
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