Otto quotidiani nazionali riportano questa mattina una lettera aperta al presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti. La scrivono i rispettivi direttori che evidenziano i gravissimi riflessi del taglio dei contributi diretti alleditoria. La lettera è firmata anche dal nostro presidente, Francesco Zanotti. Pubblichiamo il testo integrale della lettera con i nomi e le qualifiche dei firmatari.
Signor Presidente
Come Lei certamente sa la manovra che il Suo governo ha predisposto rischia di assestare un colpo mortale a un centinaio di giornali che attualmente usufruiscono dei contributi diretti alleditoria ex legge 7 agosto 1990, n. 250: un sostegno già erogato in misura modesta e incerta negli importi, oltre che pesantemente differito nel tempo.
La cessazione dellapplicazione della legge n. 250, prevista allarticolo 29 del recente decreto, avrà riflessi gravissimi sul pluralismo dellinformazione e sulla stessa democrazia, considerato che causerà la fine delle pubblicazioni per lintero settore della stampa di partito, cooperativa e di idee, notoriamente penalizzato da forti disparità nellaccesso al mercato pubblicitario.
Le saranno altrettanto note le conseguenze occupazionali dellentrata in vigore dellarticolo 29 del decreto e il contraccolpo economico per lerario, in relazione agli oneri assistenziali che lo Stato dovrebbe accollarsi in seguito alla chiusura di molte decine di testate e la conseguenza perdita di molte centinaia di posti di lavoro, per un volume di spesa persino superiore a quello che sarebbe necessario per reintegrare il Fondo per leditoria.
Quanto alla necessità, altresì prevista dallarticolo 29 del decreto, di stabilire diversi, più severi e oggettivamente verificabili criteri di accesso ai contributi, Le ribadiamo che un rigoroso riordino del settore e il disboscamento della giungla delle sovvenzioni è una rivendicazione che noi per primi abbiamo più volte avanzato, sempre inascoltati.
Se però i tempi di questo auspicabile intervento di riordino dovessero risultare lunghi, e si procedesse nel frattempo con i tagli di risorse previsti, la riforma arriverebbe a situazione ormai compromessa, quando i giornali in questione avranno gioco forza cessato di esistere.
Nel rivolgerLe la richiesta di un incontro urgentissimo, Le anticipiamo linvito a un intervento che scongiuri lapertura di una grave crisi occupazionale ed eviti in extremis un vulnus irreversibile alla libertà di stampa.
Con i migliori saluti
Claudio Sardo, lUnità
Stefano Menichini, Europa
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