Grande attenzione, nei settimanali, alla scuola. Vorrei tentare di dirvi, cari giovani, in che cosa consiste la dote necessaria per predisporsi a un nuovo anno scolastico, in vista della crescita non solo intellettuale, ma anche umana e sociale. Lo scrive il vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, monsignor Luigi Martella, in un messaggio per linizio della scuola pubblicato da Luce e Vita (testata diocesana). Innanzitutto, avverte il presule, occorre la gioia di vivere. Il secondo ingrediente è il desiderio di traguardi ulteriori e laspirazione per le vette. In terzo luogo, occorre rendersi conto che il futuro vi attende, con il cuore colmo di amore, con le mani aperte al dono, con lo spirito proteso alla fraternità e allaccoglienza degli altri, di tutti gli altri, con la scienza pronta a servire luomo, ogni uomo, con lintelligenza sollecita ad accorgersi delle sorprese di Dio. Infine, il vescovo riprende linvito di Papa Francesco: Non lasciatevi rubare la speranza! perché è un antidoto contro tutto ciò che vuole spegnere i vostri sogni. La scuola di oggi – osserva Luciano Sedioli, direttore del Momento (Forlì-Bertinoro) – non alimenta né sogni né prospettive di lavoro; appare piuttosto un grande parcheggio dove si accumulano lauree in attesa di un posto da precario o di un lavoro qualsiasi che non arriva mai. Cresce linsofferenza e la delusione e con esse il rischio, per docenti alunni e famiglie, di lasciarsi fagocitare da rabbia e qualunquismo.