Consolidare e ampliare il rapporto di collaborazione tra gli strumenti di comunicazione sociale, in particolare la stampa, e le comunità ecclesiali. È questo uno dei principali obiettivi del congresso mondiale sulla stampa cattolica, che il Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali (Pccs) promuove in Vaticano dal 4 al 7 ottobre. Dopo il congresso sulle televisioni cattoliche del 2006, tenuto a Madrid, e quello sulle radio cattoliche del 2008, celebrato in Vaticano, è arrivato il momento di concentrare la riflessione sulla stampa cattolica. Ad illustrare gli obiettivi di questo appuntamento è lo stesso Pontificio Consiglio, il cui compito primario ricorda in una nota è offrire un efficace incoraggiamento e supporto alle molteplici attività di comunicazione sociale svolte dalle comunità ecclesiali e dai loro membri. In tale contesto, il Pccs ha seguito da vicino e con grande apprezzamento lo straordinario lavoro compiuto dalla stampa cattolica a livello internazionale e guarda ai vari quotidiani, riviste, case editrici e iniziative multimediali, che costituiscono la stampa cattolica, come a collaboratori fondamentali nella sua missione di evangelizzazione.
Partecipanti e obiettivi. I partecipanti al congresso, spiega il Pccs, rappresenteranno le diverse realtà dei mezzi di stampa cattolici di tutto il mondo e potranno riflettere insieme sulla natura della propria missione, specialmente alla luce delle opportunità offerte e delle sfide poste dalla rivoluzione digitale. Lappuntamento di ottobre, inoltre, offrirà al Pontificio Consiglio un maggiore approfondimento sulla gamma di attività che si svolgono in questo settore e una maggiore conoscenza delle qualifiche, delle competenze e del talento di coloro che operano in tale ambito. La selezione dei delegati, fa sapere il Pontificio Consiglio, è stata affidata alle Conferenze episcopali nazionali. Ogni Conferenza è stata invitata ad identificare tre rappresentanti: due dovrebbero essere soggetti che operano nei mezzi di stampa cattolici tradizionali e uno proveniente dal settore dei nuovi media. Il programma del congresso è stato realizzato in modo da offrire il massimo grado di interazione tra i partecipanti, permettendo loro di condividere informazioni sulle proprie attività e sulle specifiche sfide che essi incontrano negli ambienti in cui si trovano ad operare. Il Pccs auspica che tali scambi e gli incontri informali, che il congresso promuoverà, conducano alla formazione di reti di supporto professionale e di solidarietà e forniscano una base per una più stretta collaborazione nella stampa cattolica.
Relatori, programma e temi. I principali relatori del congresso, informa il dicastero pontificio, forniranno un quadro generale e le informazioni di base per le varie discussioni, ma lobiettivo più generale è coinvolgere tutti i partecipanti sui temi di base. La stampa cattolica, infatti, differisce da Paese a Paese, a seconda dei contesti sociali, economici, politici e legislativi in cui opera, per questo si cercherà di dare spazio alle varie voci attraverso discussioni di gruppo e gruppi di lavoro ristretti. Nonostante i diversi fattori contestuali che influiscono sulla configurazione della stampa cattolica nel mondo, è importante dare voce ai suoi elementi chiave, in termini di identità e di missione. Il programma, sottolinea il Pccs, è stato sviluppato intorno ad alcune questioni chiave che riguardano le principali preoccupazioni dei partecipanti. Il primo giorno (4 ottobre, ndr) ha spiegato mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, in una recente intervista alla Radio Vaticana è marcato da due tavole rotonde. Nella mattina…