Europa e territorio: un futuro comune?. Questo il tema della VI edizione del premio giornalistico Giovanni Fallani, promosso da Fisc e Sir e indirizzato a redattori e collaboratori dei settimanali. Il rapporto tra Europa e territorio, le opportunità, le speranze e i conflitti aperti dall’appartenenza alla casa comune, ma soprattutto il contributo specifico della stampa cattolica nel ravvivare una testimonianza di fiducia, di responsabilità e di impegno nei confronti dell’appartenenza unitaria, sono gli argomenti su cui sono invitati a riflettere i giornalisti dei settimanali. I lavori, interviste, servizi, inchieste, dovranno pervenire alla segreteria del premio (premiofallani@agensir.it) entro il 1° marzo 2014. La premiazione avverrà nel corso del convegno Fisc dedicato all’Europa che si terrà a Gorizia dal 3 al 5 aprile 2014.
Lanciato nel 2004, il premio Fallani è dedicato alla memoria di Giovanni Fallani, segretario generale della Fisc per oltre 30 anni e primo direttore del Sir. Nato a Firenze nel 1920, Fallani è stato, tra l’altro, capo ufficio stampa dell’Azione Cattolica italiana, direttore del Centro cattolico stampa dal 1952 al 1971, tra i promotori dell’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) nel 1959, della Fisc nel 1966 e nel 1989 del Sir, di cui è stato direttore fino al 1997. È morto a Roma il 21 novembre 1999. Scriveva Fallani, a proposito del rapporto tra Europa e informazione locale, in occasione di un convegno Fisc nel 1997: La tensione tra unità e singolarità la viviamo come europei e come membri del corpo della Chiesa. È una tensione che ci ordina di riconoscere l’universale nel fatto locale perché ogni ‘isola’ abbia sempre con sé il ‘tutto’ di cui è parte, ma ci ordina al tempo stesso di informare sul tutto. Una informazione che ci confinasse nel territorio come nostra esclusiva caratteristica eluderebbe il problema, e ci chiuderebbe nella nostra ‘isola’, impoverendo l’isola stessa. Da qui il riconoscimento della identità complessa del settimanale locale. Una identità, scrive Fallani, che non ci è possibile stabilire una vota per tutte ma che chiama sempre in causa tutti gli elementi, anche i più contraddittori. Del resto continua l’essere dell’uomo è così. E noi non vogliamo avere un’identità che ci allontani dall’umanità dell’uomo. Promotore di una scrittura giornalistica chiara, semplice, ironica anche, Giovanni Fallani ha sempre rifuggito l’ecclesialese, come lo chiamava lui, cioè il ricorso, nell’ambito dell’informazione religiosa, a termini tecnici, burocrati, lontani da tutte le cose concrete come l’umano. Un paradosso quando si parla di Chiesa, che ha nella comunicazione una finalità precisa, scriveva Fallani nel 1984, quella di rompere l’incomunicabilità tra gli uomini, di violare quella ‘muraglia cinese’ nella quale la gente si rinchiude. La comunicazione sociale diceva Fallani – non dovrebbe avere altro fine che quello di contribuire alla umanizzazione del mondo. L’etica del giornalismo è tutta qui.
I vincitori delle precedenti edizioni.
I edizione 2004, Giuliano Bettoli (Il piccolo di Faenza-Modigliana) con l’articolo “Don Gino… un matto?”, e Benedetta Musumeci (Il settimanale della diocesi di Como) con “Diffuse sparizioni di bambini: un traffico d’organi”; II edizione 2006, Lorenzo Fazzini con un réportage Georgia, cattolici nella terra di Stalin (Mondo e Missione); III edizione 2007, Barbara Sartori (Il Nuovo Giornale di Piacenza-Bobbio) con “Dio, se esisti, dove sei?”, e premio speciale al mensile La stadera della parrocchia SS. Crocifisso di Barletta; IV edizione 2009, Barbara Baronio (Corriere Cesenate di Cesena-Sarsina) con “Sono sacerdote, sono felice”, e Maria Pia Fizzano (Presenza di Ancona) con “Mai perdere di vista l’uomo”, e riconoscimento straordinario al quindicinale Vola della diocesi de L’Aquila; V edizione 2011, Laura Mandolini per l’articolo Comp…