Il 18 ottobre scorso, a Roma, un convegno ha celebrato lanniversario del Centro televisivo vaticano, nato il 22 ottobre 1983 per volontà di Giovanni Paolo II. Ai partecipanti Papa Francesco ha indicato la strategia delle iniziative mediali nel mondo cattolico: Convergere anziché concorrere. Il messaggio del presidente Giorgio Napolitano. Gli interventi di monsignor Claudio Maria Celli e Dario Edoardo Viganò, Anna Maria Tarantola e Aldo Grasso. Nelle prossime settimane sarà on line il sito del Ctv.
Convergere anziché concorrere. Una strategia, ma anche una direzione di marcia, che implica la capacità di mantenere la prospettiva evangelica in questa specie di autostrada globale della comunicazione, tenendo conto che in questi decenni la tecnologia ha viaggiato a grande velocità, creando inaspettate reti interconnesse. A indicarla ai media cattolici è il Papa, nel messaggio inviato ai partecipanti al convegno per i 30 anni del Centro televisivo vaticano, nato il 22 ottobre 1983 per volontà del Beato Giovanni Paolo II. Quello della televisione che racconta il Papa al mondo – ha assicurato il direttore, monsignor Dario Edoardo Viganò, concludendo lincontro che si è svolto a Roma presso la sede della stampa estera – è proprio un lavoro di gruppo, di insieme, che consiste nellaggregare una serie di professionalità attorno a una progettualità condivisa. Per gli operatori del Ctv – 22 persone in tutto, compreso il direttore – lappuntamento con Papa Francesco è per il 28 ottobre, quando li riceverà in udienza privata. Nelle prossime settimane, intanto, sarà on line il sito del Ctv.
La gente vuole avere immagini. Con queste parole Giovanni Paolo II decise di creare il Centro televisivo vaticano. Trentanni dopo il Ctv deve affrontare nuove sfide, ha spiegato monsignor Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali e del Consiglio damministrazione del Ctv. In questi giorni Papa Francesco cinvita a promuovere una cultura dellincontro e con la sua persona, i suoi gesti e le sue parole, ci spinge a essere accanto ad ogni uomo e donna che incontriamo nel cammino della vita.
Informare e documentare. Sta in questo binomio la missione in comune di Rai e Ctv. A sottolinearlo, intervenendo al convegno, è stata la presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, segnalando che il Ctv è diventato un punto di riferimento nel mondo della comunicazione, e in comune con la Rai ha la missione di servizio: lauspicio, per Rai e Ctv, è creare ponti tra credenti e non credenti. Oltre al messaggio del Papa, al Ctv è arrivato anche quello del presidente Giorgio Napolitano, secondo il quale le linee portanti del Ctv, avviato su un importante percorso dinnovazione, sono le tematiche legate al rispetto della persona, il messaggio di pace e di speranza di cui la Chiesa si fa portatrice in una fase storica di notevoli cambiamenti culturali, politici e sociali, il senso di responsabilità verso le generazioni presenti e future.
Aprire gli archivi. Un appello per aprire gli archivi del Centro televisivo vaticano agli studiosi. Si è concluso così lintervento del critico televisivo Aldo Grasso, che ha ricordato che la prima televisione ufficiale nel territorio italiano risale al 1951 ed è della Città del Vaticano, anche se è durata per pochi mesi. Nessuno storico modernista può permettersi di scrivere la storia degli ultimi sessantanni senza tener conto della televisione, ha detto Grasso soffermandosi sullimportanza delle immagini, che in questi ultimi 60 anni hanno ridotto moltissimo la distanza tra la platea e il backstage, tra il mondo pubblico e la gente. Le immagini del Ctv, in particolare, hanno documentato in maniera straordi…