Al centro degli editoriali la proposta di Camilla Seibezzi, delegata del sindaco di Venezia ai diritti civili e alle politiche contro le discriminazioni, di eliminare dai moduli degli asili le parole papà e mamma, sostituendole con genitore 1 e genitore 2. Eccola qui – afferma Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova) – la versione lagunare della famiglia alla francese, quella che in nome della laicità pretende di riscrivere (o nascondere) perfino la biologia. (…) Ma davvero lo Stato può considerare minaccia o ostacolo alle pari opportunità che noi papà e mamme si voglia continuare a essere chiamati così – e non con un freddo repertorio burocratico – quando ci rivolgiamo a un ufficio pubblico? O non è forse questo lennesimo passo verso la riscrittura dellidentità familiare?. La famiglia, puntualizza Massimo Pelliconi, dottore in bioetica, sul Nuovo Diario Messaggero (Imola), è questa e non unaltra. La nostra famiglia, nella quale siamo nati e cresciuti o nella quale avremmo voluto nascere e crescere, è quella di papà e mamma. LOra del Salento (Lecce) chiede di fare attenzione ai valori profondi della società, per non scadere progressivamente verso il degrado delle fondamentali peculiarità culturali, civili ed etiche.