È fissata per il 30 giugno, ricorda Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), la riunione della Grande Chambre della Corte europea dei diritti delluomo che dovrà riesaminare la sentenza pronunciata da una Camera della stessa Corte di Strasburgo il 3 novembre 2009, contraria allesposizione del Crocifisso nelle scuole pubbliche italiane. Cè un intervento breve e pacato dei vescovi italiani, ma in queste ultime ore si rincorrono gli interventi di vari episcopati europei. Su tutte queste voci, alta si eleva anche quella di Benedetto XVI che rilancia la riflessione su una laicità positiva che consenta di scoprire e di vivere quel dialogo ragione-fede che sta tanto a cuore al Pontefice. Per Mariani, levento che ha generato questo problema (la richiesta e la sentenza contro lesposizione del Crocifisso), che sembra voler cancellare secoli di storia e storie secolari, a tratti appare come loccasione di una crescita e di una maturazione: lalba che annuncia novità e futuro. Pure Evaristo Campomori, direttore del Nuovo Diario Messaggero (Imola), ricorda che tra pochi giorni ci sarà lattesa riunione e cita un passaggio della dichiarazione della Presidenza della Cei: La presenza dei simboli religiosi e in particolare della croce
non si traduce in un’imposizione e non ha valore di esclusione, ma esprime una tradizione che tutti conoscono e riconoscono nel suo alto valore spirituale, e come segno di un’identità aperta al dialogo. Amanzio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio), sottolinea la necessità come affermato recentemente dal Papa di riporre al centro della vita del continente il crocifisso per costruire lo sviluppo nel rispetto dellidentità delle fondanti radici cristiane.