CRISI E CALO DEMOGRAFICO

La crisi è al centro dell’editoriale di Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina): “Quel che più preoccupa, però, è l’insensibilità della classe politica verso l’istituzione-famiglia. Dimenticata da tutti, si va avanti come se non esistesse. Non esiste per il fisco che la tartassa su più versanti. Non esiste per le graduatorie (chi non ricorda il film ‘Casomai’?). Non esiste quando è da favorire per invertire il calo demografico che non si arresta”. Viviamo nel “tempo senza limite del precariato”, denuncia Amazio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio): “Fra i giovani, per i quali non s’identificano vie speciali di orientamento economicamente organizzato né si manifestano gesti concreti di promozione e per la famiglia che resta ‘sostenuta’ solo frammentariamente, senza prospettive di costanza nel tempo”. “In questa terra che fugge come la peste ogni estremismo, i cittadini di qualsiasi colore politico, sanno ancora distinguere con il semplice buon senso che li contraddistingue, i valori su cui si può fondare e costruire il futuro: sono i valori e i riferimenti che lei da tempo ci ha ricordato e proposto con coraggio e lungimiranza”. Scrive così Ezio Bernardi, direttore della Guida (Cuneo), in una lettera aperta al presidente della Repubblica Napolitano, in occasione della sua visita a Cuneo. Sul calo demografico riflette Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone):“Occorre invertire la rotta demografica della nostra Italia, nonostante le attuali vicende economiche, proprio perché dall’economia in panne si esce anche con una politica favorevole alla natalità. Ora per influire sull’andamento demografico serve un sostegno di ordine pubblico, che va inteso quale pacchetto di interventi per lo sviluppo. La realizzazione dell’obiettivo di avere figli va considerata come un bene pubblico, per questo è urgente eliminare le difficoltà sociali ed economiche alla generazione”.
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