I vescovi sono uniti e compatti nel condividere le difficoltà e le prove della famiglia e nel riaffermarne la bellezza, la centralità e lunicità: insinuare contrapposizioni e divisioni significa non amare né la Chiesa né la famiglia. Lo ha puntualizzato il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nella prolusione con cui ha aperto oggi pomeriggio il Consiglio episcopale permanente. Costituiti messaggeri e araldi del Vangelo della famiglia e del matrimonio ha detto il cardinale non solo crediamo che la famiglia è la Carta costituzionale della Chiesa, ma anche sogniamo un Paese a dimensione familiare, dove il rispetto per tutti sia stile di vita, e i diritti di ciascuno vengano garantiti su piani diversi secondo giustizia. La giustizia, infatti, è vivere nella verità, riconoscendo le differenti situazioni per quello che sono, e sapendo che come ha ribadito il Santo Padre quanti (
) vivono in uno stato oggettivo di errore, continuano ad essere oggetto dellamore misericordioso di Cristo e perciò della Chiesa stessa. Bagnasco ha quindi ricordato che i credenti hanno il dovere e il diritto di partecipare al bene comune con serenità di cuore e spirito costruttivo, come ha ribadito solennemente il Concilio Vaticano II: spetta ai laici di iscrivere la legge divina nella vita della città terrena. Assumano la propria responsabilità alla luce della sapienza cristiana e facendo attenzione rispettosa alla dottrina del Magistero.
Fonte Sir: www.agensir.it
(25 gennaio 2016)