Eccezionale maestro della Parola che ne ha ispirato il dialogo con tutti. È il ricordo che accomuna molti editoriali dedicati al card. Carlo Maria Martini, arcivescovo emerito di Milano, morto il 31 agosto. La Cittadella (Mantova) pubblica la testimonianza del vescovo Roberto Busti, originario della diocesi di Milano, per anni al fianco dellarcivescovo Martini per quel che riguarda la comunicazione e i rapporti con il mondo del giornalismo. Per me, oltre che vescovo del mio più lungo e significativo cammino sacerdotale – scrive mons. Busti -, è stato un vero padre, modello di saggezza, di pazienza e di sguardo positivo sullumanità; e poi anche un amico al quale potersi confidare, sicuri del suo ascolto attento e di una risposta sapiente. Se ne va un grande Uomo, un sacerdote, un Vescovo di spessore umano straordinario, che ha amato il Signore Gesù e ha servito la sua Chiesa con dedizione totale. Moltissimi, come me, ne piangono la scomparsa; ma soprattutto ringraziano il Signore per avercelo donato. Sandro Vigani, direttore di Gente Veneta (Venezia), ricorda come il card. Martini ha cercato dinterpretare la modernità, dialogando, mettendosi in attento ascolto dei suoi contemporanei. Per portarli a percepire la bellezza dellessere cristiano, ma anche per aiutare la Chiesa a compiere quei passi in avanti che sono necessari ma a volte ostacolati dalla paura. Il coraggio, infatti, è uno dei temi che più ritorna nella sue parole, in particolare nei suoi ultimi scritti. La Chiesa deve avere coraggio. Citava spesso unespressione di Giovanni Paolo II: Dobbiamo andare avanti!. Giampiero Moret, direttore dellAzione (Vittorio Veneto), sottolinea tra le varie caratteristiche di Martini, messe in luce dalle testimonianze, il fatto che lui sapeva parlare al cuore delle persone. (
) Egli sapeva parlare con il cuore e al cuore. Comunicava ciò che lui stesso viveva e parlava di ciò che interessava la vita delle persone.