L’attualità politica, nelle sue diverse sfaccettature, continua a tenere banco sulle testate diocesane. Adriano Bianchi, direttore della Voce del Popolo (Brescia), fa il punto sul dibattito circa una possibile candidatura dell’attuale presidente del Consiglio, Mario Monti, alle prossime elezioni. “Monti o non Monti – scrive Bianchi – il tempo perché la politica batta un colpo è quasi scaduto e tutti i partiti ne saranno responsabili. Il cambiamento di rotta è perciò un’operazione civica da promuovere insieme per il bene dell’Italia e per far capire agli italiani che dei politici ci si può, forse, ancora fidare”. La Cittadella (Mantova) richiama l’impegno per “il bene comune del Paese in un momento in cui rischia di disgregarsi con conseguenze potenzialmente devastanti. E non è questo un compito che spetta solo a chi assume un qualche ruolo nelle pubbliche istituzioni. È un dovere grave e urgente per tutti noi, in qualsiasi ruolo siamo chiamati a vivere la nostra responsabilità di cittadini”. Guardando all’agenda politica italiana, Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), nota come sia stato “imprevistamente insabbiato” il disegno di legge sul “fine vita”, “approvato in prima lettura dal Senato nel marzo 2009, approvato poi con alcune modifiche dal Parlamento nel luglio 2011, e ora in attesa di essere definitivamente convertito in legge dal Senato”. Per questo “aspettiamo che la Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama batta un colpo per concludere la vicenda”. Al riguardo Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), registra con “preoccupazione” il “dogmatismo di certe posizioni delle sinistre europee e nostrana. Purtroppo in un’alleanza innaturale con il dogmatismo di matrice liberale. Di fatto sui temi della famiglia e della bioetica si va producendo una convergenza trasversale tra laicismo di sinistra e laicismo di destra”. Del problema del lavoro parla Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), per il quale “c’è da sperare che i partiti e gli schieramenti nel corso della campagna elettorale, iniziata in modo piuttosto confuso, ci spieghino in maniera credibile, come secondo loro il lavoro può tornare a essere il fondamento del nostro Paese”. Alla politica locale è dedicato l’editoriale di Cammino (Siracusa) che guarda alle prossime elezioni regionali in Sicilia (28 ottobre). “Il governo di una Regione – secondo il settimanale siciliano – impone riflessioni ampie e il rispetto delle leggi. La cultura della legalità è una precondizione imprescindibile per chiunque si accinga a un confronto democratico”. Sull’amministrazione del territorio riflette anche Giuseppe Rabita, direttore di Settegiorni dagli Erei al Golfo (Piazza Armerina). Analizzando “le situazioni di degrado delle nostre piccole comunità”, Rabita invita a “scuotersi dal torpore” e a “riscoprire il gusto della bellezza; e di cose belle ne abbiamo! (
) Con il sacrificio e il contributo di tutti si può vivere tutti un po’ meglio”.