Ricorrenze ecclesiali come la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato e la festa di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, vengono prese a riferimento per alcuni editoriali. Così Davide Maloberti, direttore del Nuovo Giornale (Piacenza-Bobbio), ricorda la prima, che a Piacenza viene vissuta con una messa in SantAntonino, dove il vescovo Scalabrini, negli ultimi decenni dellOttocento, fondava la sua congregazione destinata a spendersi in America e nel mondo a fianco degli emigranti italiani. Per la festa di san Francesco di Sales, invece, ad Ancona larcivescovo sarà ospite della redazione regionale marchigiana del Tgr informa Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancona) per dialogare con i giornalisti e gli operatori dellinformazione sul tema della Giornata: Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione. Fare comunicazione per la diocesi evidenzia Adriano Bianchi, direttore della Voce del Popolo (Brescia) è fare unesperienza di libertà che oggi rischia di essere penalizzata dalla prevedibile fine di quei contributi alleditoria che riequilibravano lo strapotere pubblicitario della televisione, ma anche da un qualche rischio sul fronte ecclesiale. In questo senso la domanda più cocente resta circa linteresse o il disinteresse dei cattolici nei confronti dei loro mezzi dinformazione e circa la percezione del valore dellimpegno della stampa cattolica nel cammino della nuova evangelizzazione. Il Nuovo Diario Messaggero (Imola) riflette sul ruolo del vescovo nella vita della Chiesa, la cui missione non si basa sulle proprie capacità, ma in forza del sacramento dellOrdine. Mentre La Cittadella (Mantova) parte dalla richiesta di un sinodo dei laici, fatta in un intervento pubblicato sul numero precedente del settimanale, per argomentare che non ci si può porre la questione delle vocazioni consacrate tralasciando quella delle vocazioni laicali mature e responsabili. Di più: solo un terreno laicale ricco e vivace può essere quellhumus fertile su cui cresceranno quantitativamente e qualitativamente le vocazioni religiose del prossimo futuro. E lArborense (Oristano) nelleditoriale del suo direttore, Marco Piras, si schiera a difesa del vescovo diocesano, attaccato da un blog tradizionalista con offese e menzogne.