Non manca lattualità ecclesiale. A proposito dei tanti muri costruiti nel mondo evidenzia Elio Bromuri, direttore della Voce (Umbria): Un Giubileo contro i muri, un Giubileo della Misericordia, cattolico ma globale (altro che indulgenze!), un suono intenso e prolungato di shofàr che attraversa i confini degli Stati e va a scontrarsi con gli ideologismi nazionali, chiamando i popoli – senza distinzione – alla riconciliazione: ecco il profondo significato del Giubileo voluto da Papa Bergoglio. Il messaggio del Perdono di Francesco di Assisi (1216) e il grande Giubileo indetto da Francesco Papa hanno lo stesso significato e lo stesso potere di usare la compassione e il perdono contro tutti i muri fisici e spirituali che sorgono come frutto del Male. Il vento dello Spirito li faccia crollare e cambi la faccia della terra!. Sulle pagine della Vita Pinerolese (Pinerolo) il vescovo, monsignor Pier Giorgio Debernardi, parla delle numerose presenze di San Giovanni Bosco nel territorio pinerolese: La nostra gente ama don Bosco, invoca la sua intercessione, lo sente come maestro che insegna che la vita è bella se si mette il cuore al centro di ogni relazione e situazione. Il Corriere Eusebiano (Vercelli) pubblica unintervista a tutto campo allarcivescovo, monsignor Marco Arnolfo, in occasione della patronale. Luciano Sedioli, direttore del Momento (Forlì-Bertinoro), ricorda la prematura morte di don Dario Ciani, fondatore della Comunità di Sadurano, un prete alla Papa Francesco, che ha dedicato la sua vita ai marginali di questa società (tossici, carcerati, migranti…). Un invito a riaprire le chiese viene da Vittorio Croce, direttore della Gazzetta dAsti (Asti): Bene gli allarmi, encomiabili i custodi, ma, per favore, teniamo aperte le nostre chiese perché facciano parte della nostra vita quotidiana, come nel passato!. In tempo estivo, Antonio Pintauro, direttore della Roccia (Acerra), afferma: Gesù Cristo è lunico di fronte al quale vale la pena stare con la protezione 0 spalmata sopra il cuore.