Stanno morendo cento giornali, ma il pluralismo è un bene prezioso. Inizia così lappello al presidente del Consiglio, Mario Monti, per segnalare la drammatica necessità di risposte urgenti per lemergenza di un settore delleditoria rappresentativa del pluralismo dellinformazione, un bene prezioso di cui si ha percezione solo quando viene a mancare. Lappello, sostenuto anche dalla Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), sarà pubblicato domani dai giornali in crisi. Il testo integrale su www.fnsi.it.
Rischio chiusura. Ormai, si legge nellappello, queste aziende non sono in grado di programmare la propria attività, rischiano di dover a fine mese sospendere le pubblicazioni e anzi alcune hanno già chiuso i battenti. Si tratta dei giornali gestiti in cooperative espressioni di idee, di filoni culturali politici, voci di minoranze linguistiche, di comunità italiane allestero, no profit per i quali esiste il sostegno previsto dalla legge per le testate non meramente commerciali, ma per le quali oggi non ci sono garanzie sulle risorse disponibili effettivamente per il 2012. Cè inoltre unurgenza nellurgenza: la definizione delle pratiche ancora in istruttoria per la liquidazione dei contributi relativi allesercizio 2010 che riguarda una trentina di piccole imprese. In assenza di atti certi su questi due punti sta diventando pressoché impossibile andare avanti, mancando persino gli elementi per laccesso documentario al credito bancario.
Sos. Nellancora breve, ma intensa, attività del suo Governo prosegue lappello -, non è mancata occasione per prendere atto della domanda di garanzie per il pluralismo dellinformazione, anche nella fase di transizione verso il nuovo quadro di interventi previsto a partire dal 2014. Siamo decisamente impegnati a sostenere una riforma. Con il sottosegretario in carica fino a pochi giorni fa, Carlo Malinconico, era stato avviato un percorso di valutazione delle possibili linee di iniziative. E indispensabile riprendere questo dossier al più presto. Il nostro si scrive nellappello – è un vero Sos che riguarda sia le procedure amministrative in corso, da sbloccare, sia la dotazione definitiva per leditoria durante il 2012. Il Governo ha già preso atto dellinsufficienza dello stanziamento risultante da precedenti manovre sulla spesa pubblica e ha, perciò, condiviso una norma, approvata dal Parlamento, che include leditoria tra i soggetti beneficiari del cosiddetto Fondo Letta della presidenza del Consiglio dei ministri per lintegrazione di questa somma con un prelievo (cifra ancora indeterminata).
Operare in equità. Ritenevamo e riteniamo si afferma nellappello – che il provvedimento sulle Proroghe, divenuto frattanto proroghe, possa e debba contenere le misure opportune per stabilire limpegno finanziario dello Stato durante il 2012. Siamo dellavviso che sia indispensabile la destinazione da tale Fondo di una somma non inferiore a 100 milioni di euro, al fine di assicurare alle testate del pluralismo dellinformazione non meramente commerciale le condizioni minime di sopravvivenza, nelle more di un riordino del sistema di interventi per il quale ci sentiamo solidamente impegnati. Si tratterebbe di operare in una linea di equità, analogamente a quanto già fatto dal Governo per Radio Radicale, verso lindispensabile costruzione di un nuovo e più chiaro modello di intervento. Condividiamo nettamente lidea che i contributi debbano sempre più essere misurati sulla base dellimpiego dei giornalisti e delleffettiva diffusione delle testate e che sia davvero impensabile eliminare completamente i contributi che sono il lievito di quella informazione pluralistica che è vitale per il Paese, come ella ha recentemente dichiarato in sintonia con una risposta che il capo dello S…